FLUMERI: 35ENNE DENUNCIATO DAI CARABINIERI PER DETENZIONE ILLEGALE DI UN FUCILE

I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino, nell’ambito dei servizi finalizzati al controllo del rispetto della normativa in materia di armi e munizioni ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento un 35enne del luogo ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi.

In particolare, i militari della Stazione di Flumeri, nel procedere ai predetti controlli, hanno constatato la detenzione di un fucile senza le necessarie autorizzazioni di polizia.

Alla medesima Autorità Giudiziaria è stato deferito anche il legittimo titolare dell’arma, per aver omesso di custodirla presso la sua abitazione.

“FURBETTO” DEGLI ACQUISTI SMASCHERATO DAI CARABINIERI

Continua l’azione preventiva del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, nell’ambito dell’iniziativa “Difenditi dalle truffe”.

E questa volta l’invito non è rivolto principalmente agli anziani.

Molti avranno certamente ricevuto qualche strana mail con richiesta di comunicare i dati relativi al proprio conto: queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria richiesta che la Banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati.

L’Arma invita a diffidare da queste e-mail poiché certamente si tratta di tentativi subdoli di rubare letteralmente i dati personali.

Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto dall’inglese in italiano vuol dire letteralmente “pescare”. Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono.

L’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a soggetti che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.

Questo è quanto accaduto ad un 45enne di Paternopoli il quale riscontrava che con la propria carta di credito ignoti, in poche ore, avevano indebitamente acquistato online 2 costosi smartphone di ultima generazione: sorpreso e preoccupato per l’ammanco fraudolento che stava subendo, si è quindi recata dai Carabinieri della locale Stazione.

L’articolata attività d’indagine svolta dall’Arma di Paternopoli ha permesso di risalire all’identità del malfattore: un 50enne di Torino già gravato da specifici precedenti di polizia.

Alla luce delle evidenze emerse, per lo stesso è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino poiché ritenuto responsabile dei reati di Frode informatica, Detenzione abusiva di codici di acceso a sistemi informatici o telematici nonché Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.

Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.

Pertanto, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, invita i cittadini a sporgerne immediata denuncia qualora si ricevi tale tipo di mail.

Scandone, N’Diaye out per 40 giorni

Hamady Ndiaye

Nuova grana per la Sidigas Avellino, che deve subire il ko di uno dei giocatori più in forma di questo campionato. Hamady N’Diaye, centro senegalese, è costretto ai box per l’infortunio al quinto metatarso del piede destro. L’incidente è avvenuto durante il match tra le Nazionali del Senegal e della Repubblica Centraficana.

E’ la società a comunicare il ko del pivot africano. Per lui, visita presso Villa Stuart con il Prof. Mariani, che ha indicato un periodo di riposo e terapie. Tempi di recupero stimati in 40 giorni.

Il giocatore è stato uno dei leader del roster irpino, emergendo con 6 punti e soprattutto 2.3 stoppate di media, che lo hanno reso uno dei giocatori difensivi più ambiti dell’intero torneo. Tra i suoi punti di forza, oltre un poderoso gioco in pick n’roll, una capacità di spostare l’inerzia delle gare con clamorose stoppate, che fanno esplodere il pubblico del ‘Del Mauro’.

Per sostituire il senegalese, è ormai prossimo all’esordio Shane Lawal: l’ex Sassari si è allenato coi compagni e freme per scendere sul parquet il prima possibile, stavolta per difendere i colori dei suoi nuovi fan biancoverdi.

PERUGIA: OPERAZIONE “GREAT-ENERGY”

Con la direzione di questa Procura della Repubblica, dalle prime ore di oggi, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, con la collaborazione del locale Ufficio Doganale, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti di nove soggetti (due in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due con obbligo di dimora), indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti tributari, truffe aggravate ai danni dello Stato e dei fornitori, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio. Contestualmente, gli investigatori stanno eseguendo il sequestro preventivo di oltre 30 milioni di Euro pure disposto dal G.I.P. sui conti correnti, sulle quote societarie e sui beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati. I provvedimenti restrittivi riguardano un’organizzazione criminale, con base operativa a Perugia, operante nel mercato energetico, che, attraverso un articolato meccanismo fraudolento, ha incassato i corrispettivi per le forniture di gas ed energia elettrica erogati ad una nutrita clientela (privati, aziende ed Enti pubblici) omettendo il pagamento di oltre 20 milioni di Euro dovuti sotto forma di accise, iva e delle altre imposte. Le complesse indagini di polizia giudiziaria, dirette da questo Ufficio ed eseguite dalle Fiamme Gialle perugine e, per i profili di competenza, dal Servizio Antifrode del locale Ufficio Doganale, una cui segnalazione ha originato il procedimento penale, hanno consentito di disvelare l’ampio disegno criminoso ordito dai promotori dell’organizzazione, due imprenditori locali che, con il determinante apporto tecnico-giuridico di un professionista del capoluogo umbro e di numerosi “uomini di fiducia”, hanno utilizzato nel tempo, in rapida successione, tre società preordinatamente destinate ad operare nel mercato energetico in completa evasione di imposte, maturando ingenti debiti anche nei confronti dei fornitori. Il meccanismo fraudolento prende il via quando la prima delle società coinvolte richiede all’Agenzia delle Dogane di Perugia le autorizzazioni ad erogare prodotti energetici, dichiarando di possedere un irrisorio numero di clienti e versando di conseguenza una cauzione minima. Di fatto invece, omettendone la comunicazione al suddetto ufficio finanziario, la società inizia sin da subito ad operare con un pacchetto clienti ben superiore, in parte rilevato da società del settore in via di dissesto, che, trascorso poco più di un anno, all’approssimarsi 2 delle scadenze del pagamento delle imposte, viene trasferito (nel gergo tecnico “switchato”), senza soluzione di continuità, ad una seconda società appositamente costituita che, munitasi nel frattempo di autorizzazione sempre con una cauzione minima, si sostituisce alla prima nell’erogazione dei servizi ai propri utenti, messi a conoscenza con una semplice comunicazione di tali avvicendamenti societari. Successivamente, entra in scena un nuovo operatore, anch’esso intestato a prestanomi compiacenti, con il quale si perfeziona il progetto criminoso del sodalizio che, infatti, amplia notevolmente il proprio fatturato grazie all’acquisizione, all’esito di sofisticati passaggi societari, del cospicuo pacchetto clienti di un’importante e storica società del settore energetico. Le investigazioni di polizia economica e finanziaria svolte dai Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Perugia hanno inoltre consentito di accertare come, sotto la qualificata regia tecnico-giuridica del professionista, l’organizzazione, temendo gli esiti degli accertamenti in corso, abbia poi operato uno “svuotamento” dalle casse dell’ultima azienda di ben nove milioni di Euro, simulando dei contratti di fornitura con una società residente negli Emirati Arabi, ma, di fatto, riconducibile ad uno dei due promotori dell’organizzazione, per fare fuoriuscire provviste finanziarie in parte rientrate in Italia, occultate sotto la forma di aumento del capitale sociale di due distinte aziende, operanti nel campo dell’energia e della nautica. La sinergia tra il Corpo e l’Agenzia ha infatti contribuito in maniera significativa al disvelamento della complessa architettura criminale progettata e realizzata dal sodalizio in un settore merceologico tanto peculiare sotto il profilo normativo quanto strategico dal punto di vista economico e tributario. In tal senso, un plauso particolare va rivolto alla Guardia di Finanza per la consueta professionalità ed abnegazione evidenziate anche nell’espletamento delle lunghe e delicate indagini in argomento, nonché all’Agenzia delle Dogane per la professionalità dimostrata e la qualificata collaborazione fornita nell’ambito di competenza.

CALABRITTO: DETENZIONE ILLEGALE DI MUNIZIONI.

CALABRITTO: I Carabinieri della Compagnia di Montella, nell’ambito dei servizi finalizzati al controllo del rispetto della normativa in materia di armi e munizioni, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria un operaio 55enne ritenuto responsabile di detenzione illegale di munizioni.

In particolare, i militari della Stazione di Calabritto, nel procedere ai controlli, constatavano la detenzione di qualche decina di cartucce per pistola calibro 9, non regolarmente denunciate.Nei confronti del predetto è scattata pertanto la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino ai sensi dell’art. 697 del Codice Penale. Quanto illegalmente detenuto è stato sottoposto a sequestro.

ASSEGNO CONTRAFFATTO PER L’ACQUISTO DI UN CARRELLO ELEVATORE

L’attività dell’Arma finalizzata alla prevenzione e repressione dell’odioso fenomeno delle truffe, continua in maniera incessante. I Carabinieri della Compagnia di Baiano hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria un 63enne di Foggia ritenuto responsabile di truffa e falsificazione di titolo di credito.

Il predetto, dopo aver letto su un noto sito on-line l’annuncio per la vendita di un muletto elevatore, contattava l’inserzionista al fine di accordarsi per l’acquisto.

Stabilito l’incontro a Montoro, prelevava la macchina presso l’abitazione del proprietario, previa consegna di un assegno che, al momento della riscossione, è risultato contraffatto.

L’attività d’indagine esperita dai Carabinieri della Stazione di Montoro Superiore permetteva di addivenire all’identificazione del malfattore che, alla luce delle evidenze emerse, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.

Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere, lo stesso è stato proposto per l’emissione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio.

CONTROLLI AGLI ESERCIZI COMMERCIALI: DENUNCIATE QUATTRO PERSONE.

Nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Avellino, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno proceduto ad ispezionare svariati attività commerciali ed esercizi pubblici, riscontrando delle irregolarità che hanno portato al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria di quattro persone.

Nello specifico, per due titolari di bar/sala giochi di Montemiletto, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, per non aver inviato i lavoratori dipendenti alla prevista visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria. All’Autorità Giudiziaria sannita è stato invece deferito un esercente di origine asiatica: oltre alla suindicata inosservanza, veniva riscontrato che il suo negozio era sprovvisto dell’autorizzazione per l’installazione e l’utilizzo dell’impianto di videosorveglianza, rilasciata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Avellino previa presentazione di apposita istanza. Quest’ultima violazione, prevista all’art. 4 della legge 300/1970, è stata riscontrata anche dal controllo presso un esercizio commerciale di Montemiletto il cui titolare è stato pertanto denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica diretta dal Dott. Rosario Cantelmo.

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