Parla coach Sacripanti, alla vigilia del match contro Happy Casa Brindisi. Un match dove sarà fondamentale riconquistare i due punti, per tornare a volare in Campionato. Ma le acque risultano un po’ agitate e l’obiettivo di richiamare all’unità, si pone molto difficile.

Il coach riprende la conferenza stampa del ds, nel pre-gara di Coppa: “Il tentativo di Nicola Alberani – riprende Sacripanti – era quello di togliere un po’ pressione a una squadra che sta giocando con un po’ di ansia. Volevo precisare che ad Avellino stiamo benissimo, una città che ci accoglie, ci ama. Abbiamo una tifoseria, gli Original Fans, che ci accoglie, ci segue ovunque andiamo. Siamo contenti ad Avellino. Non perdiamo perché la gente in giro ci ferma. Siam professionisti, noi ci sentiamo di rappresentare la maglia, i colori, al 2000%“.

La squadra al cospetto delle difficoltà, non ha mai mollato la presa: “Chiaro che questa squadra da quando è iniziata – ricorda il coach – è sempre stata un po’ in emergenza. Ci siamo arrangiati benissimo, abbiamo sempre trovato una soluzione a tutto. Abbiamo un roster con persone che tengono tantissimo. Abbiamo un piccolo problema, perché siamo davvero in emergenza. E’ normale che in una stagione questo avvenga”.
E prosegue, prendendo come spunto la scarsa vena al tiro, vista in Coppa: “Abbiamo tirato con un’ansia che non ci deve appartenere. Ho le responsabilità io, ma credo che sia frutto di avere troppe brave persone, che ci tengono molto. La frustrazione, in primis, è nostra. Son persone perbene”.

Avanti, provando a fare sempre meglio: “Ci troviamo davanti un mese difficilissimo. Lo affrontiamo al meglio, come possiamo, con ardore, intensità. Siamo dispiaciuti, frustrati, ci sentiamo in colpa per non aver raggiunto il risultato. C’è voglia di fare bene, forse troppa. Però, ci siamo. Sta anche a me, togliere un po’ di pressione”.

Sui recuperi: “Vedremo quanto Fesenko starà con noi. Piano piano proviamo il reinserimento di Lawal. Con Brindisi, è importante per i nostri punti. Peserà molto per la mesata che abbiamo davanti”.

Infine, un chiarimento importante tra addetti ai lavori e coach, con il secondo che invita a riportare fatti sicuri e realmente accaduti.