Non si vive un’aria costruttiva nell’ambiente intorno alla Scandone e il ds Nicola Alberani decide di metterci la faccia e fare un appello all’unità. Il momento non è affatto drammatico, con una squadra in testa alla classifica, fino a quei drammatici 6” contro Cantù. Tuttavia, in città, si respira un’avversione verso questi ragazzi. Per il bene di tutti, si è ritenuto intervenire.

Il ds Nicola Alberani esordisce così: “Quello che stiamo vivendo è un momento un po’ particolare. E’ innegabile che siamo in difficoltà, una sorta di ‘nuvola di Fantozzi’, con una po’ sfortuna che ci portiamo dietro. Questa squadra vince quando è leggera. Ha vinto tutte le partite in cui poteva anche non vincere e ha perso quelle che assolutamente doveva vincere. Vince a Milano, a Venezia, due volte col Besiktas. Questa squadra può aver tradito in alcune partite, ma ha sempre giocato. Abbiamo perso male a Cremona, male a Brescia (anche se sopra di due a 11′ dalla fine)”.

Alberani punta a stare stretti intorno alla squadra e a non mollare in questo momento: “Voglio fare un richiamo all’unità: criticare continuamente un giocatore piuttosto che il tecnico, non li aiuta per i motivi che vi ho detto. Se ci si accanisce contro alcune figure, pensate di aiutarli? Questi ragazzi qui, son molto responsabili. Respirare l’ansia e un po’ di pressione negativa, secondo me, non è quello di cui la squadra ha bisogno. Se noi assaporiamo il gusto della conquista e ci divertiamo, allora possiamo rendere. Purtroppo, se il non vincere, crea ansia e frustrazione, non è questo il gruppo. Sicuramente avremo fatto degli errori di valutazione, ma vorrei fosse riconosciuto l’impegno dei ragazzi, che sono coscienziosi, sono intelligenti e sanno qual è il problema.

Tra i più tartassati, c’è il coach Sacriipanti, malgrado i positivi risultati ottenuti nel corso di questi anni, partendo da zero: “Vincere non dev’essere un’ansia. Tutti hanno parlato contro Sacripanti, per il timeout contro Venezia: stava dicendo a un giocare di negare la destra a Filloy. Il giocatore non l’ha fatto e magari la colpa non è completamente di Sacripanti. Si generano dei movimenti di astio che mi sembrano sopravvalutati. Non è giusto, non ci fa bene. Stiamo vivendo un momento che non aiuta, abbiamo le nostre colpe, ma volevo dire un po’: “Basta“. Sentivo di dire questo”.

I fatti, che hanno indotto il ds a indire questa conferenza, riguarderebbero delle offese ricevute da alcuni tesserati, durante alcuni momenti di vita sociale. Episodi gravi, che pesano sulla testa di una squadra che cerca di sfuggire da un momento non proprio facile, seppur, come ribadito dallo stesso ds, non c’è una vera crisi.

C’è spazio anche per delle considerazioni su Fitipaldo, che ha fatto bene con l’Uruguay (nel match contro l’Argentina). Il coaching staff prova a trarre delle idee da quella gara, per farlo brillare di più: “Bruno ha delle situazioni di gioco differenti con la Nazionale, ma gioca con una diversa leggerezza. E’ un ragazzo coscienzioso e sensibile, è un professionista vero”.